Matt Haig propone con La biblioteca di mezzanotte un romanzo che riesce a rivolgersi con sensibilità ed efficacia a chiunque si trovi in un momento difficile o, semplicemente, si sia chiesto almeno una volta come sarebbe cambiata la propria vita se si fossero compiute delle scelte diverse.
La protagonista Nora Seed ha perso ogni speranza: il suo gatto è morto, è stata appena licenziata, il fratello non le rivolge più la parola, i suoi sogni di diventare una campionessa di nuoto o una cantante di successo sono da tempo andati in fumo, e la sua vita non sembra avere più uno scopo. Nora è assolutamente convinta di voler morire e quando tenta di suicidarsi si ritrova inaspettatamente in una biblioteca. Tra la vita e la morte esiste infatti un luogo dove si riceve la possibilità di “provare” delle vite diverse, rivalutando così l’importanza dei rimpianti avuti nella propria esistenza.
L’esperienza personale di Haig con la depressione e i problemi mentali aiuta a delineare un racconto significativo che sfrutta la teoria dell’esistenza degli universi paralleli per celebrare ciò che rende una vita degna di essere vissuta e le infinite possibilità che ognuno di noi ha in ogni momento.
Lo scrittore costruisce una storia semplice che però riesce a rivolgersi a tutti senza eccedere nella retorica, partendo dalla figura di una donna che sembra aver perso tutte le occasioni per essere felice. Attraverso l’espediente della Biblioteca di Mezzanotte, una specie di limbo che assume caratteristiche diverse in base alla persona che ci si ritrova, si esplorano tutte le direzioni che la vita di Nora avrebbe potuto prendere, scoprendo così che non esiste una vita perfetta, ma ogni possibile decisione porta a diverse combinazooni di problemi e insoddisfazione.
Il romanzo di Haig è costruito in modo scorrevole e, nonostante il rischio di risultare ripetitivo e ridondante, riesce invece a mantenere alta l’attenzione del lettore che segue Nora comprendendone le debolezze e la sensibilità, elementi che la portano ad affrontare il rapporto con gli altri e chi fa parte della sua vita con fin troppa attenzione per i sentimenti e le opinioni degli altri.
La biblioteca di mezzanotte, pur rimanendo sulla superficie di certi aspetti della storia e costruendo le situazioni per dimostrare la teoria alla base del progetto, è un’opera piacevole dal messaggio importante, adatta per chi cerca una lettura che affronta le tematiche del lutto, dei rimpianti, dei sogni mai realizzati e delle ambizioni non seguite con semplicità, un pizzico di magia e addentrandosi in atmosfere molto vicine a La vita meravigliosa, un classico che ha lasciato il segno in tante generazioni, destino che il libro di Haig sembra in grado di replicare senza troppa fatica.