Clea DuVall firma con Happiest Season la prima commedia natalizia romantica con al centro una coppia omosessuale, distribuita negli Stati Uniti grazie a Hulu, e il progetto con star Kristen Stewart e Mackenzie Davis ricrea infatti alla perfezione gli schemi dei progetti che invadono gli schermi televisivi e cinematografici nel periodo delle feste, offrendo un racconto forse più amaro rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, ma ugualmente in grado di riscaldare i cuori e strappare qualche sorriso.
Al centro della trama c’è la coppia composta da Abby (Kristen Stewart) e Harper (Mackenzie Davis), la cui relazione è ormai consolidata. Le due giovani hanno un approccio molto diverso nei confronti delle feste natalizie: Abby, i cui genitori sono morti ormai da tempo, non ama il clima leggero e gioioso che anima le giornate di dicembre, mentre la sua compagna ama le tradizioni in famiglia e la possibilità di ritrovarsi insieme ai genitori e alle sorelle. Harper, a sorpresa, decide di invitare Abby a trascorrere il Natale a casa sua e Abby decide quindi di cogliere l’occasione per chiederle di sposarla, pianificando persino di chiedere la sua mano al padre dell’amata che non ha ancora incontrato. Il suo amico John (Daniel Levy) pensa sia una pessima idea, ma la ragazza vuole rendere ufficiale il loro legame. Abby, tuttavia, non sa che Harper le ha mentito e non ha detto alla sua famiglia di essere omosessuale per timore delle possibili reazioni. Il padre Ted (Victor Garber) è un politico impegnato a ottenere il sostegno necessario a venir eletto sindaco, sfruttando anche il sostegno della moglie Tipper (Mary Steenburgen) che cerca in ogni modo di trasmettere l’immagine della famiglia perfetta. A pagare il prezzo di questo tentativo di incarnare degli ideali irragiungibili sono anche le sorelle di Harper, l’estroversa e creativa Jane (Mary Holland), costantemente sottovalutata dai genitori, e la fredda Sloane (Alison Brie), che sembra essere considerata solo in quanto moglie e madre. Abby, per amore di Harper, accetta di fingere e di essere la coinquilina di Harper, invitata a trascorrere le vacanze insieme all'”amica” solo perché orfana e reduce dalla fine di una relazione. Mentire sarà però più difficile rispetto a quanto previsto e Abby metterà in dubbio la sua storia d’amore, stringendo inoltre amicizia con Riley (Aubrey Plaza), il primo amore di Harper che ha duramente pagato il prezzo dell’incapacità della giovane di rivelare la verità sui suoi sentimenti.
La sceneggiatura firmata da Clea DuVall e Mary Holland si muove su binari già visti tra le fila delle commedie romantiche e, pur privando il film di qualsiasi svolta a sorpresa, permette agli spettatori di rilassarsi totalmente durante la visione, rassicurati dal certo lieto fine della storia. Come sempre è però il modo in cui si arriva all’epilogo la parte più importante della narrazione e Happiest Season offre un insieme di situazioni che suscitano un po’ di malinconia per il trattamento riservato a Abby, divertimento grazie alla presenza di John ,che ricorda per più aspetti George nel cult Il matrimonio del mio migliore amico ,e alle stranezze di Jane, e leggerezza grazie al susseguirsi di ostacoli che affronta la coppia.
Kristen Stewart sembra la scelta perfetta per la parte di una ragazza che deve affrontare il crollo delle sue certezze e si ritrova in difficoltà nel tentativo di sostenere e capire la persona che ama, incarnando bene l’amarezza e il dolore provato nella mancanza di coraggio di vivere pienamente il proprio amore. Mackenzie Davis possiede la capacità di rendere l’insicurezza di Harper comprensibile e, in fondo, non del tutto condannabile, trasmettendo inoltre una sensibilità che contribuisce a costruire un personaggio che non si può odiare nonostante i comportamenti scorretti nei confronti di Abby. Alison Brie è come sempre convincente nei panni della fin troppo controllata Sloane, che si sente usata da dei genitori che sembrano preferire la sorella sotto ogni aspetto della loro vita, e Mary Holland è una presenza utile ad alleggerire un’atmosfera in più momenti fin troppo drammatica nel rappresentare la sofferenza vissuta da chi va sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri soffocando i propri sentimenti e la propria identità. Aubrey Plaza è poi molto brava nel rappresentare una donna forte che ha trovato il proprio equilibrio nonostante i pregiudizi e le cattiverie, e le scene in cui è protagonista accanto a Kristen Stewart, nel club e durante la festa di Natale, sono tra le migliori del film. La coppia Garber-Steenburgen mette a frutto la propria esperienza e riesce a rendere l’evoluzione dei personaggi realistica e, nonostante i tempi brevi, naturale. Impossibile, inoltre, non lodare Daniel Levy nella parte di John: la star di Schitt’s Creek sa egalare alcuni dei momenti più divertenti, con le sue reazioni alla situazione di Abby e il suo poco talento nell’occuparsi degli animali, ed emozionanti grazie a una sequenza girata accanto a Kristen che lascia il segno per la onestà e intensità.
La regia di Clea DuVall riflette alla perfezione le commedie natalizie più tradizionali sotto ogni punto di vista: dalle sequenze “illustrate” dei titoli di testa e di coda all’uso della colonna sonora, senza dimenticare il crescendo di tensione in famiglia che conduce a un inevitabile confronto e l’ovvia quantità superiore alla norma di buoni sentimenti.
Oltre alla composizione della coppia al centro della trama il film non offre nulla di realmente nuovo e proprio questa “normalità” rende Happiest Season una proposta perfetta per la stagione delle feste, dando finalmente spazio alla rappresentazione dell’amore in tutte le sue forme senza pregiudizi, contribuendo a portare sugli schermi storie in cui tutti possano riconoscersi.