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Diodato al Café de la Danse di Parigi

Diodato è approdato in Francia, al Café de la Danse di Parigi, regalando un concerto pieno di energia, talanto e simpatia.
Davanti a un pubblico molto italiano nonostante la location, il mancato vncitore dell’Eurovision 2020 (perché, ammettiamolo, le chance che avrebbe conquistato il pubblico come fatto con la sua esibizione a maggio durante le serate dell’edizione 2022 a Torino erano molto alte), ha proposto il giusto equilibrio tra malinconia, ironia e rock in grado di dare nuova forza anche a classici come Amore che vieni, amore che vai. Sono pochi i talenti che sono in grado di mettersi alla prova con un brano di Fabrizio de Andrè senza far rimpiangere l’originale, ma Diodato riesce nell’impresa e lo fa inserendo la canzone in una setlist che spazia tra sonorità e generi in modo naturale e coinvolgente, sottolineando tutte le sfumature di una personalità artistica ormai matura.


L’omaggio alla Francia è una parentesi divertente e piacevole all’interno di una selezione di brani in cui non può mancare Fai rumore, ma che fa apprezzare ancora di più rispetto alla versione album canzoni come Fino a farci scomparire, la significativa Essere semplice o la tagliente La lascio a voi questa domenica, ben costruita sul contrasto del ritmo leggere e un significato molto profondo.
La location intima e suggestiva crea la giusta atmosfera per un’ottima interazione con il pubblico che ha dimostrato di apprezzare il talento e il carisma di Diodato, accogliendolo letteralmente a braccia aperte per la sua interpretazione di Non ti amo più in platea, per la gioia dei presenti e un po’ meno del tecnico costretto a sbrogliare il filo del microfono.
La dimensione live, anche grazie alla bravura dei musicisti che lo accompagnano in tour, valorizzano tutti i punti di forza di Diodato che si conferma come uno degli autori e interpreti più meritevoli nel panorama musicale italiano degli ultimi anni.

The Killers in concerto al Milano Summer Festival 2022

The Killers sono tornati in Italia con un concerto che ha ribadito la maturità artistica che ha raggiunto la band nel corso di ormai quasi venti anni. Una carriera che, paragonata a quella dei The Rolling Stones saliti sul palco del poco distante stadio San Siro in contemporanea, ha ancora molto da regalare ai fan della musica come ha dimostrato Pressure Machine, un vero dono per cui si deve in parte ringraziare la pandemia che ha costretto il gruppo a uno stop forzato delle tante date live che li portano in giro per il mondo in modo costante.
Il tour, ufficialmente legato a Imploding the Mirage, non offre infatti titoli tratti dalla loro ultima fatica che, in ogni caso, meriterebbe una cornice più intima come quella dei teatri rispetto alle arene all’aperto per essere valorizzata nel migliore dei modi.

La setlist vede ancora il dominio delle hit tratte da Hot Fuss, per la gioia dei fan vecchi e nuovi, ma l’energia e la sicurezza sono quelle della fase post Battle Born (uno degli album forse più sottovalutati della loro carriera). Dave Keuning non è presente sul palco, ma il sostituto Ted Sablay non fa rimpiangere affatto la sua assenza per talento e capacità di interagire con il frontman e sembra ormai un membro della band seppur non ufficiale, ma Brandon Flowers, sostenuto dall’energia di Ronnie Vannucci, è uno dei migliori performer della sua generazione e lo ha ribadito a Milano non risparmiandosi vocalmente e fisicamente, interagendo con il pubblico (e non si può non ringraziare il fan che l’ha “corrotto” pagandolo per ascoltare This River Is Wild) e mettendosi persino alla prova con una cover di Ti amo di Umberto Tozzi, dimostrando di sapersela cavare anche con l’italiano.

Sostenuti da tre coriste le cui voci aggiungono le giuste sfumature a ogni brano e da scelte visive di grande impatto, The Killers trascinano il pubblico senza sbavature e passi falsi verso un encore che conduce, senza particolari sorprese, verso il trascinante Human e l’ormai immancabile, e sempre irresistibile, Mr. Brightside. Sono passati quasi venti anni, ma il primo singolo del gruppo rimane uno dei più conosciuti in ogni angolo del globo, Italia compresa, e continua, anno dopo anno, a delineare un’esperienza musicale trascinante ed emozionante, di quelle che si vogliono rivivere più volte e rimangono impresse nella memoria a lungo.